POESIA - Pruscini da Cavargine

Vai ai contenuti

Menu principale:

POESIA

Con citazioni di salmi, passi della Génesi e dell’Apocalisse
Le poesie della presente raccolta sono già state tutte pubblicate su riviste locali e nazionali e antologie.

A mia moglie e ai miei figli Ilaria e Davide

Prefazione

Poesie per la natura

IMMAGINI

“Immagini”: mai titolo a mio parere fu più azzeccato. Quelle di Fabrizio Pruscini sono, difatti, immagini carpite su due fronti: quello della cultura ecologica che sta a fondamento della sua professione e quello della semplicità agreste. Non dico “contadina”, perché potrebbe sembrare una diminutio rispetto al contenitore nobile del mondo dei simboli, carichi di significato, che compongono quel mosaico ordinato che è la cultura umana. Ieri, infatti, la “cultura povera”, sul piano strettamente economico, era valutata la cultura contadina, quella della ghianda e del grano. Oggi il desiderio di un “eterno ritorno”, come negli aforismi nicciani, ad una realtà popolata di alberi e di animali, di silenzio e di verde, di fenomeni naturali come la pioggia e il vento è desiderato e cercato per sfuggire e comunque mettersi al riparo dalla violenza della città, dallo smog e dall’aria viziata, dai rumori e dal chiacchiericcio, da quelle brutture rappresentate da cumoli di cemento, a belle a posta descritti come opere di architettura moderna; tutto induce alla semplicità, perfino alla ricerca di solitudine in un colloquio costante con se stessi e il mondo che cade sotto la nostra personale esperienza.
Ebbene nelle “immagini” che Pruscini propone, con la cadenza della parola che, a tratti, assurge ad autentica poesia, queste emozioni sono frequenti,collegate ad episodi familiari o a ricordi neppure sfuocati, perché ravvivati da richiami costanti ad una mistica religiosa che nell’Apocalisse e nella Genesi celebra la sua verità trascendente. Un Dio, quello evocato dall’Autore, che è sempre presente e illuminante, faro e stabilizzatore di una esistenza inquieta ed incerta, bisognosa di un appiglio. Ed allora che siano persone o cose, elementi della natura o immagini fecondate nella memoria, poco importa. Conta sentirle, queste emozioni, e parteciparvi con una adesione spirituale prima che razionale, mentale prima che istintiva, quantunque, nella natura, dell’uomo, siano presenti questa e quelle.
Il ritmo è assicurato dalle parole che appaiono come cesoie, dove vengono apposti ripetuti segni grafici, ingenui e tuttavia leggeri.
di LANFRANCO ROSATI



(In principio era il verbo)

“In principio Dio creò il cielo e la terra.
Or la terra era informe e vuota, e le tenebre
coprivano la faccia dell’abisso
e lo Spirito di Dio si librava sopra le acque”


Genési 1,1-2


 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu